Yoi, l’angolo d’oriente a Catania

di Antonio Stanzione

Yoi, l’angolo d’oriente a Catania, fortemente voluto da Guido Consoli e Salvo Santonocito

Arrivati a Catania, poco prima dell’ora di pranzo, inizialmente abbiamo pensato ad un ristorante di cucina tipica siciliana, però, siccome le cose scontate non ci piacciono, presi dalla curiosità verso un nuovo mondo decidiamo di andare a pranzo da Yoi.

Per chi di voi non lo conoscesse, stiamo parlando di un ristorante cinese e a questo punto, immagino che in tanti starete storcendo la bocca.

Nulla di più sbagliato, Yoi è si un ristorante che propone la cucina cinese, ma non è certamente uno di quei classici ristoranti asiatici che affollano le grandi città.

La proposta gastronomica di Yoi nasce da una profonda passione di Guido Consoli e Salvo Santonocito che, hanno voluto proporre nella città alle pendici dell’Etna, un’atmosfera elegante e di gran classe con l’animo orientale.

Appena si varca la soglia, sembra di entrare in una boutique di alta moda, tutto è curato nei minimi particolari, dall’arredamento alle tappezzerie, alla mis en place, minimal e molto elegante.

Ad accoglierci c’è Leandro Gullino, un professionista esemplare dell’accoglienza, coccolare l’ospite e metterlo a proprio agio è la sua missione e lo fa con naturalezza ed eleganza.

Leandro Gullino

Leandro Gullino

Una volta accomodati, si aprono le danze e Leandro, accompagnato dallo chef Kevin Tullao, tra i pochi maestri di Dim sum in Italia, arrivato da Yoi, dopo diverse esperienze in giro per il mondo, vi condurrà in un viaggio fatto di contaminazioni di odori e di sapori particolari che sanno aprire i cuori e soprattutto le menti di quanti lo provano.

Gli antipasti

Partiamo dai piatti che introducono il nostro pranzo, presentati con il solito garbo e l’eleganza di Leandro Gullino che solo con la descrizione è capace di condurti in un viaggio senza tempo, abbinando un vino diverso per ogni portata a sublimazione di un’esperienza unica nel suo genere.

A mouce bouche, è un Salmone mi cuit su crema di topinambur, avogado e riduzione di frutti rossi

Spring rolls accompagnati da una salsa a base di senape di djonne, miele di ape nera sicula e maionese

I primi

Riso Cantonese con maiale char siu

Raviolo in pasta al cavolo viola ripieno di astice estratto di zenzero, uova di tobiko arancione e una riduzione di bisque di gambero rosso

Raviolo in pasta tradizionale con wagyu A5 e foige gras

I secondi

Black cod miso, marinato per 3 giorni in miso mirin e sakè, cotto al forno e accompagnato da verdure croccanti

Anatra alla pechinese, Anatra tagliata a listarelle con verdure e salsa pecking  duck

Raviolo Bonajuto in Cina (pre dessert)

I dolci

Raviolo ripieno di cioccolato stile azteco di Bonajuto con zesta di zenzero caramellata

Bavarese allo yuzu, con finta terra e meringhe al the matcha con gelificazioni al frutto della passione

La ricerca non finisce in cucina ma si protrae in sale e sia da un punto di vista estetico che gustativo, infatti, a tutti i piatti proposti dallo chef Kevin Tullao, Leandro Gullino abbina un vino, una birra o un sakè a sublimazione e in perfetta armonia con i sapori e gli odori dei piatti.

Per scelta non vi descrivo i piatti e nemmeno le emozioni e i sapori che suscitano, perché talmente particolari che vi invito a provarli di persona, così da poter godere anche voi di quelle contaminazioni ed emozioni che l’oriente sa regalare.