Un vino Bio al giorno #16

di Antonio Stanzione

Un vino Bio al giorno #16

Sette vini per questa sedicesima settimana del 2024, sette proposte che vi accompagneranno dal 15 al 21 aprile.

Lunedì 15 aprile 2024; Albafiorita

Albafiorita nasce dal lavoro dei coniugi Laura e Virgilio e dei figli Dino, Francesca e Lisa. Dopo aver acqui stato un appezzamento di terre con dei grandi rustici da ristrutturare, hanno avviato il recupero del fabbricato in pietra risalente all’Ottocento, trasformandolo nella loro casa.

Nel 2003 sono iniziati i lavori di ristrutturazione del secondo rustico che dà vita appunto ad Albafiorita.

La scelta di produrre vini biologici è motivata dal rispetto per la natura e di conseguenza la scelta di utilizzare vitigni resistenti, ottenuti attraverso incroci naturali, che gli consentono di ridurre al massimo i trattamenti fitosanitari.

Oggi questo sistema di allevamento delle viti, adottato anche da altri produttori, noto anche come PIWI, consente di fare vini sostenibili, senza rinunciare alla qualità.

M’ama 2022; € 14,80

M’ama è un vino biologico ottenuto da uve “resistenti” e per questo perfette per una viticoltura sostenibile a basso impatto ambientale.

Una produzione equilibrata garantisce una perfetta maturazione dei grappoli di Soreli e Sauvignon Kretos.

Dopo la vendemmia fermenta in serbatoi d’acciaio e poi matura a contatto con i lieviti per circa 8 mesi.

M’Ama è un vino prodotto in circa 18000 bottiglie e si presenta alla vista con un abito di color giallo paglierino.

Esordisce al naso con intriganti note di ananas e frutta gialla che si accompagnano a cenni vegetali di foglia di pomodoro, che emergono da sbuffi di erbe aromatiche.

L’assaggio è complesso, fresco, sapido e coerente, dotato di grande bevibilità e persistenza.

Martedì 16 aprile 2024; Castello La Leccia

Fonti storiche citano il castello La Leccia sin dal 1077, quando un nobile, tal Rodolfo di Guinzo, ne acquistò una parte. Verso la metà del 1400, anche sul castello si estese il dominio della famiglia Ricasoli.

L’azienda, biologica certificata, si estende, oggi, su 170 ettari di cui 17 di vigneto per la produzione del chianti classico, che generano circa 70.000 bottiglie annue, 10 ettari di oliveto e il restante boschi.

I vigneti sono adagiati in cinque diverse zone intorno al nucleo centrale del castello ad altitudini, che variano dai 300 ai 500 metri s.l.m. e affondano le loro radici su terreni argillosi e ricchi di calcare e galestro.

Proprio in queste diversità il Sangiovese sprigiona la sua duttilità esprimendo complessità ed eleganza.

Chianti Classico Riserva 2019; €27,00

Il Chianti Classico Riserva 2019 di Castello La Leccia è un Sangiovese in purezza.

Le uve albergano tra in 350 e i 500 metri slm. e vengono vendemmiate tra settembre e ottobre con una accurata selezione in vigneto; in tal modo si vinificano solo le migliori uve dell’azienda.

Arrivati in cantina i grappoli vendono diraspati, pigiati e successivamente trasferiti in vasche d’acciaio a temperatura controllata, dove viene svolta una criomacerazione prefermentativa per 24h, prima di passare alla fermentazione vera e propria a temperatura controllata e con frequenti rimontaggi.

La macerazione con le bucce dura circa 20-24 giorni. Dopo la svinatura, segue la fermentazione malolattica in vasche di cemento.

Il vino passa poi in botti di rovere francesi, dove matura per almeno 12 mesi; termina l’affinamento restando in bottiglia per altri 6 mesi.

Il Chianti Classico Riserva 2019 di Castello la Leccia è un vino prodotto in circa 10000 bottiglie e si mostra nel calice in un sinuoso movimento dal color rosso rubino.

L’intenso, elegante e complesso bouquet olfattivo sprigiona profumi di piccoli frutti rossi maturi che si fondono ad un caldo abbraccio floreale che anticipa cenni speziati di pepe nero, poi humus, cacao e tabacco emergono da sentori balsamici di eucalipto.

Assaggio teso, fresco, coerente e scorrevole, dotato di nobile e carezzevole trama tannica che sfocia in un elegante e interminabile finale di bocca.

Mercoledì 17 aprile 2024; CantinAmena

L’Azienda si trova a Lanuvio, propaggine dei Castelli Romani in direzione della vicina costa tirrenica.

CantinAmena è una storia di famiglia. Nel 2004 i coniugi bresciani Valeriano e Maria Rosa Mingotti, acquistano una tenuta a Lanuvio, nella campagna romana.

CantinAmena si estende su circa 18 ettari posti a circa 250 metri s.l.m., dedicati alla coltivazione biologica della vite.

Il suolo è di origine vulcanica, molto fertile e ricco di minerali.

Oltre ai vitigni tradizionali, Malvasia Puntinata, Cesanese di Affile, Trebbiano toscano, Montepulciano e Sangiovese, si è scelto di sperimentare anche alcuni vitigni internazionali, Merlot, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot, Syrah, Sauvignon Blanc, Petit Manseng e Incrocio Manzoni.

Al momento, l’azienda produce circa 45.000 bottiglie l’anno.

Arcana 2019; € 20,00

Arcana è un IGP Lazio Rosso Cesanese d’Affile in purezza, il vitigno autoctono più antico che coltiva CantinAmena.

Le uve affondano le proprie radici su un suolo di origine vulcanica, profondo, caratterizzato da presenza di pozzolana fine e con buona dotazione organica.

Una volta giunto in cantina il Cesanese d’Affile viene diraspato e vinificato fermentazione a temperatura controllata, non superiore ai 25°C.

Macerazione sulle bucce per circa 10 giorni, poi fermentazione malolattica svolta in acciaio, dove sosta per circa 4 mesi sulle proprie fecce fini.

Termina il processo di affinamento in bottiglia per almeno 3 mesi prima di essere immesso sul mercato.

Arcana IGP Lazio Rosso 2019 è un vino prodotto in sole 2500 bottiglie e si mostra alla vista in un bellissimo color rosso rubino con lievi venature porpora.

Il complesso e intenso impianto olfattivo dona sensazioni fruttate di visciola e ribes rosso, accompagnati da toni floreali che anticipano cenni di caramella ai frutti di bosco, liquirizia e cacao.

Sorso avvolgente, equilibrato, pulito, coerente e dalla trama tannica presente e ben integrata..

Giovedì 18 aprile 2024; Perla del Garda

l’azienda nasce da un’idea ambiziosa: riportare la vigna sulle colline moreniche. la filosofia: il vino si comincia a fare in vigna, reagendo alle congiunture climatiche con la saggezza della tradizione contadina.

La raccolta manuale dell’uva e la vinificazione a caduta rappresentano i due pilastri del metodo di produzione.

All’inizio degli anni 2000, a seguito di un attento studio delle caratteristiche pedoclimatiche della zona, vengono selezionati le barbatelle, il numero di piante per ettaro e il sistema di allevamento della vite.

Trebbiano di Lugana o Turbiana, Sauvignon, Riesling, Chardonnay e Incrocio Manzoni per i vini bianchi.

Rebo, Merlot, Cabernet Sauvignon, le uve rosse.

La cantina è al centro della vigna e la distanza fra i filari e la zona di vinificazione non supera i 1000 metri.

Lugana Perla 2022

Il Lugana Perla 2022 di Perla del Garda è un vino che nasce da Turbiana in purezza.

Le uve coltivate nei terreni aziendali, nella zona di Lonato del Garda, tra i 150 e i 250 metri sul livello del mare, giaciono su suoli di origine morenica, calcareo argillosi e sono coltivati a guyot, con un sesto di impianto di circa 5000 ceppi per ettaro.

La raccolta delle uve avviene manualmente tra la fine di agosto e l’inizio di settembre.

Una volta che i frutti sono arrivati in cantina vengono lasciati acclimatare a bassa temperatura, circa 10°C, con la contestuale selezione accurata delle uve.

Si passa, poi, ad una pressatura soffice dell’uva intera e ad una successiva fermentazione in vasche di acciaio inox a temperatura controllata di circa 15°C per una durata di circa 8/10 giorni.

Dopo la fermentazione il vino matura in acciaio, prima di essere immesso sul mercato.

Il Lugana Perla 2022 di Perla del Garda si mostra nel calice di un brillante e accattivante color giallo paglierino.

Dall’elegante e complesso bagaglio olfattivo emergono sensazioni fruttate che si fondono a toni floreali e di erbe aromatiche che emergono da cenni agrumati e lievemente speziati.

Assaggio teso, coerente e dinamico, dotato di grande freschezza che ne lascia intravedere un buon potenziale evolutivo e conduce ad un vibrante finale di bocca.

Venerdì 19 aprile 2024; Iuppa

Sospeso fra il vulcano ed il mare, Milo è un meraviglioso paesino di poco meno di 1000 anime sul versante orientale dell’Etna.

È qui che sorge l’azienda agricola Iuppa.

Le sue vigne sono organizzate in terrazze di tradizionali muretti a secco di pietra lavica che partono dalla quota di 530 metri arrivando fino ad oltre 700 sul livello del mare.

Dei 9 ettari di proprietà, oltre 6 sono già impiantati a vigneto.

Vengono coltivate prevalentemente le uve autoctone del territorio quali il Carricante, il Catarratto, il Nerello Mascalese ed il Nerello Cappuccio con il tradizionale metodo dell’alberello etneo e del cordone speronato.

Di proprietà dell’azienda anche una porzione di vigneto a piede franco, secolare, dal quale si ottengono varie tipologie di uve, anche di varietà considerate “reliquia”.

Lindo, Etna Bianco Superiore DOC 2020; € 34,00

A Milo, in contrada Salice a circa 700 mt slm e nel solo comune il cui bianco D.O.C. può fregiarsi della denominazione di «superiore», da sole uve Carricante nasce Lindo.

Le piante, coltivate ad alberello etneo e cordone speronato sono disposte su terrazzamenti di pietra lavica, tipici dell’Etna.

Dopo la vendemmia effettuata nella prima decade di Ottobre, le uve subiscono una pressatura soffice ed il mosto fermenta a temperatura controllata.

Segue un affinamento in tonneaux, vasche in acciaio inox e bottiglia per almeno 8 mesi

Il Lindo Etna Bianco Superiore DOC 2020 di Iuppa si muove nel calice con un sinuoso abito di color giallo paglierino.

Intensi toni minerali di grafite si fondono a cenni di macchia mediterranee, agrumi, tabacco e frutta a polpa bianca in un complesso e intrigante bagaglio olfattivo.

Sorso elegante, dinamico e persistente, dotato di lunga scia fresca e finale minerale.

Sabato 20 aprile 2024; Le Cinciole

Il Podere, condotto direttamente dal 1991 da Luca Orsini e Valeria Viganò, si trova a Panzano in Chianti ad una altitudine compresa tra i 430 ed i 500 metri s.l.m., con dieci ettari di vigneto specializzato, tutti condotti secondo i rigidi dettami della conduzione biologica che donano circa 45.000 bottiglie l’anno.

«Da quasi 30 anni lavoriamo con energia e passione per produrre vini che rappresentino la massima espressione del nostro territorio, proseguendo il nostro percorso rivolto costantemente e concretamente nella direzione della sostenibilità in senso più ampio: rispetto e salvaguardia della nostra Terra, quali suoi custodi, per mantenerla viva, intatta; operando in un’ottica rivolta al futuro».

Aluigi 2019; € 40,00

Aluigi è il risultato di un’attenta selezione di Sangiovese proveniente da un singolo vigneto posto lievemente più in basso, attorno ai 440 metri sul livello del mare, dove il terreno presenta una maggiore componente argillosa.

Vinificato in modo naturale mediante fermentazione spontanea in tini di cemento, dopo la svinatura prosegue l’affinamento in tradizionali botti di rovere di media capacità (25 hl) dove rimane per circa 24 mesi.

Continua il suo affinamento in cemento per un altro anno e si completa in bottiglia dove permane per gli ultimi 12 mesi.

“Questo vino è dedicato a Luigi, che ha reso possibile il nostro progetto di vita. Un Sangiovese “classico” vera espressione della denominazione.”

Il Chianti Classico Gran Selezione Aluigi 2019 è un vino prodotto in soli 5000 esemplari che si presenta nel calice in un affascinante abito di color rosso rubino con riflessi granato.

Intensi cenni di piccoli frutti rossi si fondono a profumi tostati di cacao, tabacco e liquirizia che emergono da sensazioni di humus, pepe nero e chiodi di garofano in un complesso ed eleganta bagaglio olfattivo che si chiude su toni lievemente minerali.

Assaggio pieno e di buona progressione gustativa, di grande coerenza, vivacità e persistenza.

Domenica 21 aprile 2024; Suavia

Suavia è situata nel cuore delle colline vulcaniche del Soave Classico ed è proprietà della famiglia Tessari
fin dal 1800.
Specializzata nella produzione di Soave i 25 ettari vitati, tutti in regime biologico, vedono a dimora gli autoctoni: Garganega e Trebbiano di Soave.
Quella di Suavia è una storia fatta di un castello, nessun ranocchio, pochi principi e molte principesse.
Il castello è quello di Soave: eredità del medioevo, quando il paese ancora veniva chiamato con l’antico nome di Suavia; le quattro figlie di Giovanni e Rosetta che fondano Suavia, nel 1982, invece, sono le principali protagoniste femminili di questa storia dall’inizio del secolo.
Oggi Suavia è condotta dalle tre sorelle Meri, Valentina ed Alessandra Tessari che danno vita a vini che esprimono il meglio della denominazione Soave.

Monte Carbonare 2021; € 20,00

Il vigneto di Garganega da cui deriva Monte Carbonare si estende su una superficie di 6 ettari esposta a nord-est ed a nord-ovest all’interno dell’u.g.a. Carbonare ad un’altitudine di 280 metri.

La zona è caratterizzata da suoli vulcanici profondi a tessitura argillosa che presentano una colorazione particolarmente scura (basalti neri) che ricorda quella del carbone, proprio da questa loro caratteristica sembra derivare il toponimo “Carbonare”.

Qui le viti di Garganega, piantate a pergola veronese, raggiungono un’età media di circa 60 anni.

Prodotto per la prima volta nel 1986 Monte Carbonare è un vino che fermenta per circa 16 giorni in acciaio a temperatura controllata.

Terminata la fermentazione il nettare matura per 12 mesi a contatto con le fecce fini in vasche d’acciaio, prima di subire un unica filtrazione prima dell’imbottigliamento, a cui seguono 6 mesi di affinamento in bottiglia.

Monte Carbonare si manifesta in un calice di color giallo paglierino brillante.

Agrumi, fiori di campo ed erbe di montagna con note minerali e di pietra focaia si fondo a sensazioni fruttate in un intenso, complesso ed elegante bouquet olfattivo.

Assaggio verticale, fine, fresco, sapido e dalla lunga persistenza.

Clicca qui per acquistare la tua copia di Guida Bio selezione vini 2024

Clicca qui per acquistare la tua copia di Guida Bio 2024 digitale