Salcheto e il suo Nobile di Montepulciano, Salco

di Alessandro Nicotera

Come tutti voi sanno il Sangiovese è un camaleonte e questo è ancor più vero in quel piccolo territorio che dà origine alla denominazione del Nobile di Montepulciano, nel sudest della provincia di Siena in Toscana, dove trovare due vini uguali è molto difficile.

Salcheto è un’azienda molto particolare, dove l’ecosostenibilità e la qualità dei vini prodotti sono dei punti fermi. Salco in toscano antico è il Salice, un albero storicamente importante nei territori vitivinicoli perché coi suoi rami (il “vinco”) si legavano le viti, ed è rimasto il simbolo del logo aziendale. Salcheto è il nome del ruscello che nasce ai piedi di Montepulciano e traccia una vallata dove i salici un tempo abbondavano. Sotto la lungimirante ed attenta guida di Michele Manelli, Salcheto è un esempio di conduzione agricola biologica certificata e biodinamica.

La cantina stessa è costruita in maniera tale da integrarsi perfettamente all’ambiente con una vision di efficienza, autonomia e risparmio energetico. Solo la visita vale il viaggio. Troviamo circa 60 ettari di vigneti distribuiti nei territori di Montepulciano, Chiusi, Val d’Orcia e Torrita di Siena. Il lavoro dalla vigna all’imbottigliamento è quasi maniacale, tutto finalizzato ad ottenere la massima qualità e bevibilità, portando i vini a simboleggiare l’essenza del terroir di Montepuciano, dove appunto nasce “Salco”, il cru di Salcheto (si ottiene dai 5 ettari delle vigne più mature dell’Azienda), un Nobile, dato al 100% dal Prugnolo Gentile, di grande carattere, equilibrato e dotato di quell’armonia che trasforma ogni sorso in una piacevole delizia. La vendemmia è rigorosamente manuale, l’invecchiamento avviene due anni in legno e viene lasciato ad affinare fino a 4 anni in bottiglia prima di essere messo in commercio.

Salco”  è di un bel rosso granato impenetrabile. Al naso arrivano in modo netto aromi di marasca, frutti di bosco e ciliegia sotto spirito, con richiami di erbe aromatiche e menta, ma anche pepe verde. Al sorso il vino è morbido e caldo, tannini equilibrati, con una persistenza decisamente lunga. E’ un vino da bere con piatti di una certa sostanza e dopo qualche anno ancora a riposare, ma anche se si cerca l’eccellenza in un singolo bicchiere. Veramente un Nobile tra i Nobili.

www.salcheto.it