Casina Valadier, restart 2021!

Redazione

Al via il nuovo corso di Casina Valadier che innova il suo cammino e diventa sostenibile, etico, naturalistico, volto alla valorizzazione delle sue bellezze storico-artistico-culturali, mettendo al centro il prodotto italiano d’eccellenza! Casina Valadier diventa così il fulcro del vivere green e healthy, grazie anche alla proposta gastronomica dello chef Massimo D’Innocenti, completamente rinnovata. Si respireranno magiche atmosfere nei suggestivi giardini dell’Hortus Bar & Bistrot che si prepara ad accogliere la città che si risveglia!

Nuovo look e svolta greentosa per il gioiello architettonico romano nel polmone verde di Villa Borghese. Casina Valadier entra negli anni ’20 del secolo inaugurando un nuovo corso per il decennio 2020/2030 e sposando una filosofia sostenibile ed etica per la salvaguardia, la conoscenza e la diffusione del patrimonio socio-artistico-culturale-architettonico, nonché gastronomico, di questo luogo iconico, denso di una storia che si snoda attraverso i secoli.

Tutto qui parla di bellezza ed eccellenza: dall’hortus romano, con la famiglia degli Acilii dentro le mura Aureliane, ai sotterranei ramificati e alla cisterna romana creata per portare acqua alle fontane e terme in epoca imperiale; dal periodo rinascimentale, con la coltivazione di orti e vitigni nel ’500 dei Frati Agostiniani al periodo barocco, con la nascita della villa e fino alla costruzione della struttura e del suo giardino, immerso nella natura.

Casina Valadier riscrive il proprio presente e mette le basi del futuro in cui la filosofia di cucina, gli eventi, l’accoglienza e il wedding promuovono un manifesto di valorizzazione agroalimentare etica e ospitalità eco-friendly.

La filosofia di sostenibilità, intesa come esigenza di ricostruire le proprie radici attraverso un vivere il più possibile a contatto con la natura, può mettere radici forti se profondamente perseguito anche in complesse città come Roma, il comune con più ettari di verde d’Europa.

Collocata in uno dei polmoni verdi della Capitale, ovvero il parco cittadino di Villa Borghese sul colle del Pincio (area vocata ante litteram alla coltura di vigne e di orti), Casina Valadier è un gioiello architettonico del neoclassicismo romano, edificato nell’800 sui resti di un’antica cisterna e progettato per essere un punto di ristoro sul modello dei bistrot parigini, tanto da entrare nella storia dei caffè-ristoranti simbolo della città eterna.

IL PROGETTO: SOSTENIBILITÀ, ETICITÀ, CONSAPEVOLEZZA, MADE IN ITALY

Un luogo senza tempo, di straordinaria bellezza, storia, tradizione e caratterizzato da una accoglienza avvolgente, dalla primavera/estate 2021 Casina Valadier intraprende un cambiamento paradigmatico che si snoda lungo il percorso temporale del decennio 2020/2030, abbracciando una innovativa idea di cultura, di gusto e di intrattenimento secondo una visione contemporanea che si snoda su quattro direttrici: sostenibilità, eticità, consapevolezza e cultura e valorizzazione del made in Italy.

Diventare 100% sostenibili è stato il primo importante traguardo e ha significato ritrovare un rapporto armonico ed equilibrato con l’ambiente circostante, identificando in questi concetti cardine i nuovi dogmi della struttura.

La ripartenza di Casina Valadier concretizza l’idea di un cambiamento necessario per la riscoperta della propria città, soprattutto da parte dei romani, con un ventaglio di opportunità per traghettare con responsabilità e coscienza l’ospitalità del futuro. Il restart ha riprogrammato questa residenza d’epoca come un vero e proprio incubatore di progetti di grande impatto sull’ambiente, sia naturale che umano.

Si parte dal gusto inteso come piacere da vivere attraverso l’esperienza culinaria, impreziosita dal rivelamento al pubblico dell’intera filiera sia gastronomica che enologica che è, rigorosamente, from farm to fork (dal produttore al piatto), curata dallo chef Massimo D’Innocenti. Ci si ferma per arricchirsi culturalmente grazie a un rinnovato orientamento al passato che implica, oltre a scoprire la ricchezza e il valore artistico e culturale della struttura, a procedere allo svelamento, allo studio e alla conservazione della storia, ad esempio grazie alle tecniche di fermentazione e conservazione, così come i Romani facevano per la sapidità dei piatti.

L’attività prevede, inoltre, lo studio e la progettazione di un vitigno dimostrativo grazie a un percorso storiografico dei vigneti di Roma e dei Frati Agostiniani e delle forme di allevamento, in collaborazione con l’azienda Tre Botti e l’Università della Tuscia.

Si prosegue nell’attenzione alla salute che viene sia intesa come il perseguimento del wellness fisico, attraverso studi di menu e bevande calibrati per rendere l’esperienza sempre ben equilibrata, sia interpretata come miglioramento complessivo del benessere delle persone attraverso lo sviluppo di attività di empowerment personale e sociale, organizzando, per esempio, talk ispirazionali e motivazionali per mattinate creative riservate ai professionisti (creative mornings di ispirazione anglosassone) o incontri yoga e di meditazione sul rigoglioso prato.

L’attuale offerta è dinamica e flessibile, di assoluta qualità e, al tempo stesso, ispirazionale e glamour, per un’esperienza visitor-oriented che offre attività autentiche e perfette espressioni dei valori del locale e dello “slow”. Il nuovo progetto di Casina Valadier riflette, inoltre, l’evoluzione del suo stesso concept, dai valori ricercati e gli stili di vita orientati all’healthy living, per esperienze personalizzate, autentiche e coinvolgenti attraverso proposte che offrano un’immersione totale in un ambiente integro, pulito, sicuro e tutelato, senza uscire dalla propria città!

Green pass alla mano, ripartono finalmente anche gli eventi all’aperto e il wedding, fiore all’occhiello di Casina Valadier, grazie agli ampi e ariosi spazi del giardino dove sarà possibile festeggiare con amici e parenti preziosi momenti, in totale sicurezza e immersi nel fiorito tappeto d’erba, orgoglio della proprietà.

LA CUCINA DELLO CHEF MASSIMO D’INNOCENTI

Un paradiso di benessere, dunque il cui punto di forza, oltre agli eventi e alle cerimonie, è appunto il ristorante Vista, dove le materie prime sono selezionate rigidamente secondo protocolli etici: solo ingredienti di stagione e selezionati da produttori che usano sistemi di produzione sostenibili, della filiera corta e anche biologici. A interpretare questa nuova visione culinaria, Massimo D’Innocenti, resident chef che ha progettato un menu basato sulla prossimità della provenienza delle materie prime e la realizzazione di un orto verticale con frutta, verdura ed erbe aromatiche che va ben oltre il concetto, ormai di moda, del chilometro zero. Il nuovo programma di “no waste” prevede, inoltre, la riduzione di rifiuti e scarti, nonché il rispetto per il mondo vegetale, aumentando la qualità e promuovendo la propria autosufficienza con preparazioni tutte home made.

L’esperienza gastronomica del ristorante Vista reinterpreta raffinati ma essenziali classici della cucina romana e parte ancor prima con la ricerca dei migliori produttori locali, agricoltori e pescatori, per poter utilizzare con consapevolezza prodotti stagionali e freschi del territorio.

La cucina mostra nel piatto una comprensione istintiva dei sapori, esaltandone il gusto, allineata sull’importanza delle questioni ambientali. Si riscoprono anche le tecniche antiche, quali le fermentazioni, utilizzate in passato dai Romani per dare sapidità e salubrità ai piatti. Insieme al suo team, lo chef ha studiato un menu totalmente bilanciato nel gusto ma anche nell’apporto nutrizionale con tecniche di lavorazione che preservino le proprietà nutritive e risaltino le caratteristiche organolettiche.

 

HORTUS BAR & BISTROT

Fiore all’occhiello del progetto di innovazione finalizzato alla svolta green e healthy, è l’Hortus Bar & Bistrot, un inaspettato salotto cittadino all’aria aperta, intimo ed elegante, ideale per i momenti di relax in compagnia nelle calde sere d’estate. Tavoli in ghisa, fiori, piante di agrumi, spezie ed essenze, insieme a candele e luci  soffuse creano un’atmosfera magica e raffinata impreziosita dal bagliore delle stelle che filtra attraverso i rami degli alberi per andarsi a specchiare sulla superfice dell’acqua, nella splendida fontana del giardino. A dividere i tavoli, creando così piccoli spazi intimi e riservati, profumate e colorate siepi di fragoline di bosco provenienti da Nemi, il più piccolo borgo dell’area dei Castelli romani noto per la produzione di frutta da sottobosco.

A curare la direzione artistica di Hortus Bar 2021 saranno Aldo Nascimbeni, Riccardo Sargeni, Perla Nahum e Virginia Cosentini Pallavicino, storici conoscitori del vivace mondo romano più esclusivo e raffinato.

Grazie a loro, la stagione estiva sarà ricca di grandiose serate a tema, tra musica dal vivo e dj set con i più importanti nomi del panorama italiano e internazionale. Ad accompagnare con play list su misura ogni momento della giornata, tra gli altri, Coleman Feltes, noto volto della club culture mondiale, mentre per le serate di live set saranno presenti i più importanti gruppi europei, come i londinesi Smooth Sailors. Per gli speciali aperitivi musicali, invece, non mancherà Marco Patrignani con il suo progetto “Film Simphony”.

Ogni giorno, dalle 18 a tarda sera, cullati dalle dolci note della musica live, gli ospiti potranno rinfrescarsi con la brezza del ponentino, sorseggiando ottimi drink accompagnati da cicchetti, realizzati dallo chef D’Innocenti, leggeri, freschi e golosi, perfetti anche per esser condivisi. Tra questi, la Bruschetta con zucchine in concia, zenzero e menta, le Alici croccanti con bufala e basilico e gli Arrosticini di “marango” affumicati alle erbe ma anche la Pinsa.

Materie prime di qualità e grandi tecniche di mixology sono gli ingredienti principali della carta dei drink che comprende cocktail classici rivisitati e nuove ricette esclusive, studiate per l’occasione dagli abili bartender utilizzando spezie e aromi mixati in chiave originale. Anche il cocktail bar rispecchia la filosofia di sostenibilità e rispetto per l’ambiente abbracciata da Casina Valadier. Gli ingredienti utilizzati in abbinamento agli spirits nella preparazione dei drink sono, infatti, a chilometro zero. Non solo. L’Hortus Bar è studiato per essere “plastic free” e per limitare l’impatto ambientale che causano le cannucce e i bicchieri monouso.

Esclusivo lo spazio dedicato al bistrot, con vista sulle cupole e sui tetti della città, arredato con i toni caldi e avvolgenti ispirati all’ambiente, impreziosito da lampade e paralumi artigianali con stampe a temi floreali e candele organiche. Il menu, sempre studiato dallo chef Massimo D’Innocenti, come per i cicchetti dell’aperitivo, è incentrato su una proposta gastronomica sana, sostenibile e sicura. Ogni piatto, perfettamente bilanciato negli apporti proteici e nutrizionali, viene realizzato con materie prime di altissima qualità, fresche e stagionali, provenienti da agricoltori e allevatori di prossimità, prevalentemente laziali. Valorizzazione del made in Italy e riduzione dell’impatto ambientale sono due temi cari allo chef e alla proprietà di Casina Valadier, così come la consapevolezza del consumatore. Per questo carne, pesce e verdura vengono selezionati tra produttori che possono garantirne la certificazione dell’intera filiera.

Benessere e gusto sono le parole che rispecchiano al meglio la proposta gastronomica di Massimo D’Innocenti. Per tale ragione in cucina, lo chef e la sua brigata studiano ogni giorno le più moderne tecniche di cottura che permettono la riduzione dell’utilizzo di grassi e, allo stesso tempo, l’esaltazione delle proprietà organolettiche.

Il risultato sono piatti buoni, sani e profumati, ma anche belli grazie alle spezie inebrianti, ai colori sfavillanti della frutta e della verdura, e ai giochi di consistenze che alternano croccantezza e morbidezza avvolgente a ogni boccone. Tra i piatti possiamo trovare l’Insalata con anguria marinata al tè verde, pomodori freschi e fermentati, kefir, cetrioli e menta e il Cannolo di pomodoro disidratato con ricotta e caponata di melanzane. E ancora Polpo arrostito alla paprika con insalatina di fagioli del purgatorio e sedano e i Sedanini turanici bio del Pastificio Agricolo Mancini con guanciale amatriciano, pomodoro datterino e pecorino Deroma. Sempre tra i primi gli Gnocchi saltati con spigola bio, “palma d’oro”, limone e menta. A chiudere in dolcezza, il Babamisù, la Tartelletta meringata ai frutti di bosco e il Semifreddo al Moscato di Terracina con pralinato di nocciole e insalata di fragoline di bosco di Nemi e rabarbaro.