di Antonio Stanzione
Un vino Bio al giorno #10
Sette vini per questa decima settimana del 2024, sette proposte che vi accompagneranno dal 4 al 10 marzo.
Lunedì 4 marzo 2024; Tenuta Torre Raone
L’Azienda Agricola “Tenuta Torre Raone” è situata in Abruzzo, sulle colline assolate di Loreto Aprutino (PE) a 350 mt sul livello del mare, ai margini del Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga e nelle immediate vicinanze dell’Oasi Naturale Lago di Penne.
L’azienda fu rilevata nel 1997 da due amici, non ancora quarantenni, del vicino paese Tollo, Luciano Di Tizio ed Antonio D’Emilio, il primo agricoltore ed il secondo agronomo.
L’ Azienda, con una superficie di 35 ettari, in regime di Agricoltura Biologica Certificata ICEA.
E’ coltivata per 30 ettari a vigneto e 3 ettari a uliveto su terreni particolarmente vocati ed in grado di esaltare le caratteristiche organolettiche del Montepulciano d’Abruzzo.
San Zopito 2018; € 35,00
Il Montepulciano d’Abruzzo Riserva San Zopito prende il nome del santo patrono di Loreto Aprutino, San Zopito, appunto.
Un vino autoctono anche nel nome, essendo Zopito un nome esclusivo della piccola cittadina abruzzese.
Le uve di Montepulciano affondano le proprie radici nei tre ettari vitati di proprietà dell’azienda nel comune di Loreto Aprutino, su suoi di origine argilloso – calcarea a circa 350 m. slm con esposizione Sud, Sud Est.
Dopo un lieve appassimento delle uve in vigna, queste vengono accuratamente selezionate diraspate e fatte fermentare in maniera spontanea per circa 15 giorni a temperatura controllata.
Durante l’ inverno avviene sempre spontaneamente la fermentazione malolattica, dopodiché inizia il lungo periodo di affinamento ed invecchiamento.
I primi 12 mesi il vino matura in botti d’acciaio, dopodichè 12 mesi in barriques di rovere francese ed altri 9/12 mesi in bottiglia.
Alla vista si presenta di un ammaliante color rosso rubino tendente al granato.
L’impianto olfattivo è fine e complesso con sensazioni fruttate di ciliegia e piccoli frutti rossi sotto spirito, quindi pepe nero, tabacco e erbe aromatiche e cenni di liquirizia sfociano in un sorso fresco, sapido e coerente, persistente e dal lungo potenziale evolutivo.
Martedì 5 marzo 2024; Buondonno
Il Podere Casavecchia alla Piazza è situato sulle colline del Chianti Classico, a metà strada tra Firenze e
Siena.
Nel 1988 è stato acquistato da Gabriele Buondonno che da allora, sempre con il massimo impegno e costanza si dedica alla viticoltura.
Circondata da boschi, vigneti ed uliveti, la proprietà si estende su circa 24 ettari di cui 11 coltivati a vigneto, 4 ad uliveto ed i restanti a bosco e pascolo.
Sin dal principio della sua attività l’azienda si è orientata verso l’agricoltura biologica e, insieme ad altri produttori e operatori chiantigiani, ha fondato il Biodistretto del Chianti che ha lo scopo di promuovere l’agricoltura biologica e tutte quelle buone pratiche volte a rispettare, valorizzandoli quanto più possibile, il territorio e l’ambiente.
Campo ai Ciliegi 2020; € 28,00
Campo ai Ciliegi prende il nome da una piccola vigna di Syrah, impiantata nel 1992, su un terreno di origine argillo calcareo, ricco in galestro con abbondante scheletro pietroso ad una altitudine di circa 430 m. slm con esposizione ad Est, delimitata nel suo confine superiore e laterale da numerosi ciliegi selvatici.
A causa della delicatezza della buccia e del periodo di maturazione, in genere ottobrino, viene prodotto solo nelle annate migliori.
Il vino dopo la fermentazione spontanea con lieviti indigeni e macerazione in vasca di acciaio inox per almeno 2 settimane con ripetuti rimontaggi, matura circa 20 mesi in botti di rovere di piccole e medie capacità (5/25 hl) in cui effettua anche la fermentazione malolattica; seguono 6 mesi di affinamento in bottiglia.
Prodotto in sole 2000 bottiglie Campo ai Ciliegi 2020 si presenta alla vista in un affascinante color rosso rubino impenetrabile.
L’elegante olfatto dona sensazioni di piccoli frutti rossi maturi, vaniglia, cenni balsamici e speziati che sfociano in un sorso pieno, fresco e agrumato.
Mercoledì 6 marzo 2024; Cascina Vèngore
La storia della Cascina Vèngore è legata a doppio filo a quella della piccola DOCG Terre Alfieri, punto d’incontro geografico tra le Langhe, il Roero e il Monferrato.
I 26 ettari che compongono la proprietà, 16 a vigneto e il resto a prati e boschi, si trovano a nord di Cisterna d’Asti, disposti in uno scenografico anfiteatro naturale che include un’antica cascina piemontese tradizionale.
È qui che una decina di anni fa la famiglia Povero ha avviato un progetto di recupero di alcuni terreni abbandonati per impostare un modello produttivo fondato sui principi della “rigenerazione vitale” attraverso interventi che arricchiscono il terreno di sostanza organica per rendere l’intero ecosistema
più ricco e fertile.
Tutta la produzione è certificata biologica.
Belgardo 2020; € 12,00
Nel Feudo di Belgardo l’operosità contadina già in antichità lavorava con amore i vigneti di Vèngore per dare vita al nettare più nobile dalla vigna del Nebbiolo
All’interno della denominazione Terre Alfieri Docg su terreni di origine tufacea nel comune di Cisterna d’asti, affondano le proprie radici le viti di Nebbiolo allevate a Gouyot con un sesto di impianto di circa 4300 ceppi per ettaro.
La fermentazione dura 10-12 giorni in vasche termocontrollate a 28°C e steccatura a cappello sommerso per 15 giorni, in contemporanea della fermentazione malolattica
Dopo la fermentazione alcolica segue l’affinamento in botte di rovere di Slavonia da 2,5 hl.
Il vino che si ottiene si manifesta nel calice di color color granato. Naso avvolgente di spezie, balsamicità, vaniglia, assenzio e liquirizia, seguono note di lamponi e mora. Sorso equilibrato, coerente, aromatico e persistente.
Giovedì 7 marzo 2024; Santa Lucia
Le origini dell’Azienda Agricola Santa Lucia risalgono all’anno 1628, quando Marc’Antonio Perrone possedeva annui ducati 60 di fiscali feudali sopra “Quarati”, l’odierna Corato.
In contrada Santa Lucia, a circa 300 metri di altezza sul livello del mare, oggi si coltivano in agricoltura biologica e con grande cura vitigni autoctoni della murgia, frutto di selezione massale: Nero di Troia in purezza per i rossi, Bombino Nero per il rosato, Fiano per il bianco.
La murgia è zona con terreni di natura calcarea, vocata alla produzione di vini rossi e rosati.
La filosofia produttiva è semplice e consiste nell’ottenimento di un frutto di altissima qualità, coltivato esclusivamente nei terreni aziendali.
Dalla vendemmia 2016, tutti i vini si fregiano della certificazione biologica in etichetta.
Le More Riserva 2019; € 50,00
“Le More” Riserva è un rosso DOCG prodotto da uve del Nero di Troia in purezza, riprodotte in vivaio con selezione massale di un clone aziendale dell’appezzamento “Castigliola”.
Nasce a Corato, nelle Murge nord baresi, a 250 m slm, su terreni di famiglia, dal 1822.
Distribuito a partire dal quarto anno dopo la vendemmia, Le More Riserva è coltivato con agricoltura biologica dal 2013.
La raccolta, solo manuale, avviene nella prima decade di ottobre. Selezione dei grappoli, pigiatura morbida, con il frutto sano macerato in vasche inox rotanti e tecnica del caldo freddo. Fermentazione malo-lattica in acciaio, affinamento di dodici mesi in barriques di rovere francesi da 228 litri, miste di primo e secondo passaggio, oltre ad uno stesso periodo in bottiglia, in ambienti con temperatura e umidità controllate.
La produzione è limitata a circa 4.000 bottiglie l’anno.
Il vino che si ottiene è di un intrigante color rosso rubino brillante. Fine ed elegante al naso, dominato da sensazioni di piccola frutta rossa, seguita da note balsamiche e poi speziate che emergono da cenni tostati e di sottobosco. In bocca ritornano percezioni mentolate; pieno, fresco, sapido e dal tannino elegante.
Venerdì 8 marzo 2024; Tenute dei Ciclopi
Tenute dei Ciclopi si trova a Passopisciaro, Castiglione di Sicilia, in provincia di Catania, sul versante nord dell’Etna.
Guidati da Salvo Foti, l’enologo che ha rifondato la viticoltura etnea, i fondatori, amici dai tempi dell’Università e attivi a livello internazionale nel mondo della didattica innovativa, hanno deciso di tornare a investire nella loro terra d’origine: sono stati rilevati da alcune famiglie storiche di vignaioli etnei 3 ettari di vigneto tra i comuni di Randazzo e Castiglione di Sicilia.
Tutti i vini sono fatti secondo principi sostenibili e in regime biologico, ogni lavorazione avviene nel rispetto della tradizione, dall’uso dell’alberello, al ricorso al palo di castagno – ripristinandolo lì dove nel corso degli anni era stato eliminato o sostituito, fino alla raccolta manuale delle uve.
Etna Rosso 2020; € 28,00
L’Etna Rosso 2020 di tenute dei Ciclopi è un blend di Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio che affondano le proprie radici su sabbie vulcaniche con presenza di pietre vulcaniche di media dimensione sul versante nord dell’Etna.
I vigneti sono coltivati ad alberello e spalliera in corso di conversione ad alberello con un sesto di impianto di circa 7000 ceppi per ettaro che portano alla produzione di sole 3300 bottiglie nell’annata 2020.
La vendemmi viene effettuata nella prima decade di ottobre e successivamente viene effettuata una vinificazione in rosso, con tini aperti e 8 giorni di contatto con le bucce, al quale segue l’affinamento di 1 anno in acciaio e parte in legno, con filtrazione all’imbottigliamento.
Si mostra nel calice vestito di un intrigante color rosso rubino trasparente con lievi sfumature granato alla vista.
Al naso emergono intense sensazioni minerali e fruttate, quindi fiori e erbe aromatiche anticipano toni speziati di pepe nero e chiodi di garofano. Il sorso è pieno, coerente, ricco e da una spiccata nota minerale tipica del luogo di origine.
Sabato 9 marzo 2024; Chiusa Grande
Chiusa Grande è un’azienda pioniera del biologico. Guidata da Franco D’Eusanio, la cantina ribalta
i consueti canoni di produzione vitivinicole: in prima istanza ci sono i vini, l’idea e le suggestioni organolettiche che si vogliono trasmettere.
In seguito vengono scelte le pratiche di lavorazione in vigna, di vinificazione e di affinamento per realizzare vini con personalità e forte legame con il territorio.
Ognuno di essi è realizzato con rispetto sia verso la natura sia verso il benessere psico fisico di chi lo consuma.
La coltivazione delle vigne lascia che la pianta trovi il suo equilibrio naturalmente, con l’accompagnamento giusto ma con il minimo d’interventi dell’uomo.
In questo modo i grappoli possono esprimere la loro massima potenzialità, riportando la qualità desiderata ai vini.
Perla Nera Riserva 2016; € 30,00
Perla Nera Riserva 2016 è ottenuto da uve Montepulciano d’Abruzzo in purezza.
La raccolta manuale delle uve avviene nella seconda e terza settimana di ottobre quando l’uva raggiunge la piena maturazione biologica e viene vinificata nel rispetto della tradizione che, dopo la selezione dei migliori grappoli, prevede la diraspatura ed il contatto delle bucce con il mosto per circa 30 giorni ad una temperatura controllata di 28-30°C.
Dopo circa 18 ore dalla pigiatura viene eseguito un salasso, così da avere nel mosto restante una maggiore concentrazione dei sapori tipici dell’uva.
Durante il periodo di contatto del mosto con le bucce si eseguono periodici rimontaggi tradizionali e moderni delestage.
Al termine della fermentazione il vino viene separato dalle bucce e travasato in barriques di rovere francese dove avviene la successiva fermentazione malolattica.
La maturazione e l’affinamento in barriques si protrae per 18 mesi fino al momento dell’imbottigliamento dove sosta per almeno 6 mesi.
Il vino che si ottiene si mostra nel calice con un manto rubino venato di luce con orlo granato. Fine e intenso il corredo odoroso con profumi di confettura di frutta e spezie dolci che fanno da preludio a toni tostati e di sottobosco, prima di sfociare in un assaggio morbido, caldo e con tannini levigati e ben integrati.
Domenica 10 marzo 2024; I Balzini
I Balzini nasce nel 1980 con l’impianto del primo vigneto da parte di Vincenzo D’Isanto, animato dal desiderio di produrre un vino che raccontasse una toscana diversa.
Decide quindi di impiantare insieme a vitigni toscani come il Sangiovese e il Mammolo, anche il Merlot e il Cabernet Sauvignon.
La passione di Vincenzo coinvolge la moglie Antonella, che abbandona la propria attività per dedicarsi all’azienda.
Nel giro di pochi anni, contribuisce ad orientare le energie verso nuovi progetti e implementare la gamma di prodotti.
Nel 2017, è la figlia Diana a raccogliere il testimone e a spingere l’azienda verso un “Ritorno al Futuro”, un progetto dove alla storica ricerca di eccellenza si combina una nuova ottica produttiva, più contemporanea, ecosostenibile e biologica.
Balze Verdi 2021; € 14,00
Balze Verdi nasce da un blend di Sangiovese e Mammolo che affondano le proprie radici su un suolo di origine pliocenica, formazione sedimentaria caratterizzata dalla presenza di sabbie gialle alternate ad argille, con una notevole presenza di fossili marini, in un microclima temperato – caldo e esposizione a Sud – Ovest con orientamento dei filari Nord – Sud.
Le due varietà subiscono vinificazioni separate: per il Mammolo macerazione carbonica a grappolo interno per tre giorni con successiva pressatura soffice.
Vinificazione senza bucce con fermentazione a lieviti indigeni a temperatura controllata.
Per il Sangiovese una settimana di macerazione sulle bucce e fermentazione con lieviti indigeni.
Malolattica svolta e affinamento in acciaio a temperatura controllata per circa tre mesi.
Arriva così nei nostri calici un vino di colore rosso rubino. Il complesso bagaglio olfattivo si manifesta con sensazioni fruttate di ciliegia e piccoli frutti rossi che aprono la strada a note speziate di pepe nero e sottobosco. Assaggio fresco, coerente, sapido, dinamico e persistente