di Laura Angelica Ferraro
La famiglia Rottensteiner è da sempre legata alla viticoltura in Alto Adige, la prime documentazioni della loro storia risalgono al lontano 1530. In Alto Adige il concetto di maso chiuso, ovvero l’eredità dei fondi agricoli passa solo al primogenito. Per questo Hans Rottensteiner fu costretto ad acquistare un terreno a San Pietro (zona del Santa Maddalena Classico doc), dove fondò nel 1956 l’omonima cantina, producendo e vendendo vino sfuso soprattutto in Svizzera.
La svolta nei primi anni ’80, quando il figlio Anton si concentrò nella produzione di vini in bottiglia. Oggi la gestione è giunta alla terza generazione con il nipote Hannes, che si avvale del prezioso supporto dei genitori e delle sorelle.
Non solo i membri della famiglia responsabili della qualità dei vini, ma anche i circa 50 conferitori di uva provenienti dalla parte più meridionale della Valle Isarco fino a Termeno.
“Tradizione e modernità”
Le parole d’ordine per Hannes, concentrarsi sulla tipicità, interpretando al meglio i vigneti monovarietali come il Lagrein e la Schiava, producendo vini altoatesini veri e strettamente legati al territorio. Il terreno di tipo porfirico, contraddistingue i pendii sopra Bolzano ed è la base di partenza dei vini Rottensteiner.
La pietra rossa non solo ha dato origine al cognome della famiglia – roter stein – significa, appunto, pietra rossa ma caratterizza in maniera preponderante la mineralità dei vini.
Cinque Masi ciascuno con la propria storia, sono connessi alla famiglia Rottensteiner e alla cantina, il nuovo vino che uscirà sul mercato il 1° settembre.
Vigna Premstallerhof Select
è il protagonista della presentazione avvenuta a Roma lo scorso 15 giugno presso il ristorante Ai Bozzi, un Santa Maddalena Classico. Dalle uve del Maso Premstaller (450/550 m.s.l.m.), di proprietà della famiglia svizzera Vogel, cresce uno dei migliori Santa Maddalena Classico.
Gertrud Vogel, all’inizio del nuovo millennio decise di prendere in mano personalmente la gestione del maso di famiglia, lavorando con assoluta diligenza i vigneti secondo i principi della biodinamica, in completa armonia con la natura.
Questo è anche l’obiettivo che si è posto l’enologo Hannes, il risultato è una selezione di Santa Maddalena, un Cru, dove le parcelle più basse di Schiava (87%) e Lagrein (13%), vengono vendemmiate a mano e maturano in botti di rovere di slavonia da 80 ettolitri.
Un vino che in degustazione dimostra la grande eleganza della schiava con meno frutto, più complessità e mineralità (terreno sabbioso, porfido e granito), il suo punto di forza è sicuramente la persistenza gustativa.
Una struttura importante per il Select Vigna Premstallerhof, che esprime appieno la tipicità della Schiava. Vino dalla grande personalità e linearità, dove non solo la maniacale scelta in vigna dei migliori filari (2700 bottiglie quest’anno), ma anche e soprattutto le caratteristiche del suolo contribuiscono ad apportare al vino corpo e grande eleganza.
Una promessa di qualità: le premesse sono ottime, la grande sfida sarà aspettare l’evoluzione della schiava apprezzarne la longevità e godere in futuro della sua eleganza, piacevolezza e bevibilità.
Nonostante Hannes Rottensteiner prediliga i monovarietali e in particolare i vitigni a bacca rossa prodotti in purezza, i vini bianchi stanno acquisendo una rilevanza sempre maggiore in cantina, distinguendosi per la loro marcata mineralità.
I Vini
Studiato soprattutto per i mercati esteri, in primis la Germania, l’unica cuvée prodotta dalla famiglia Rottensteiner è il Kitz (cucciolo di stambecco), stemma araldico della famiglia, un vino giovane di facile beva indirizzato ai giovani.
Un’etichetta accattivante, dal particolare pantone a quattro colori, a rappresentare i quattro vitigni impiegati per la produzione.
Il Sauvignon marca e da carattere al vino, con sentori vegetali e note aromatiche più preminenti, il Pinot Bianco e Grigio conferiscono smalto e brio, mentre lo chardonnay dona morbidezza ed equilibrio.
La linea Classica
Dalla linea Classica che testimonia la varietà della cantina: 12 vitigni, 14 vini dalla giovane freschezza e immediato piacere alla beva, ai Cru, dove la dominante è la provenienza delle uve. Vigneti pregiati e 4 vini ottenuti da vitigni tipici altoatesini.
Tra questi, il pinot bianco Carnol degustato, ha rivelato come la varietà meglio interpreta il territorio porfirico. Ottenuto dai migliori vigneti nei dintorni di Bolzano, il pinot bianco Carnol (vecchio nome di Borgo San Pietro paese natio del padre di Hannes), nasce da vigne ubicate in due appezzamenti tra i 650 e 810 m.s.l.m., da suoli estremamente minerali, fortemente dipendente dall’annata, vista l’altitudine, matura solo in acciaio.
Frutto e corpo le sue caratteristiche, note di pesca e pera williams, grande salinità e sentori di pietra focaia, in bocca esprime grande eleganza e una potente struttura che gli permetterà di evolvere negli anni.
Vini, quelli della cantina Rottensteiner, che si distinguono per la loro chiarezza, eleganza e freschezza, Hannes è convinto che la qualità del vino dipende principalmente dal lavoro in vigna – Il protocollo è ottenere uva buona – afferma Hannes, e conclude puntualizzando che – Il controllo di qualità avviene a monte, l’uva in cantina è una conferma del perfetto prodotto della vigna -.