I vignaioli dell’Etna si ritrovano in “Piccolo è bello”

di Giovanna Riela

Sabato 27 Agosto a Randazzo (CT) nella storica tenuta di Feudo Vagliasindi è andata in scena la quarta edizione di “Piccolo è bello” la manifestazione a cura di Agata Arancio che esplora le sfumature del vino etneo.

“Piccolo è bello” ha riunito le realtà etnee tra vignaioli emergenti e attività di piccola dimensione, tutti insieme in un’unica grande festa. Quest’anno i protagonisti sono stati i rossi vulcanici nelle diverse annate.

Ben 50 le cantine etnee presenti che hanno raccontato e fatto conoscere la propria produzione di “Rossi” del Vulcano. Quel Vulcano raffigurato nel logo di Piccolo è bello, che rappresenta l’Etna, quell’Etna che spesso ruggisce, con spettacolari eruzioni. Dalle bocche zampillano altissime fontane di lava, fino a diventare cenere.

Ed è proprio quella cenere che s’innalza tra i boati come nuvole di un temporale, che regala ai suoli  mineralità e vini con storia e carattere, a volte spigolosi come linee tortuose.

Qui la Terra è padrona, la sua presenza virile sbarra la strada all’utopia. Si espone senza riserve alla pervasivitá del sole, in una luminosità dirompente, che segna nitido il confine dell’osare dell’uomo.

E sono questi Uomini che custodiscono tradizione, pazienza e virtù che hanno rappresentato il territorio con le loro sfumature di “Nerello” dell’Etna, affiancati dagli assaggi degli olii da cultivar autoctone degli olivicoltori bio dell’areale vulcanico.

La  serata è stata arricchita dalla proposta food curata: dall’Azienda Agricola Valenti, Bacco, Dulcisia, Amaro Indigeno e dalla Chef Glacier Giovanna Musumeci e  da Agosta Dj set e dal sound lounge della band Montefiori Cocktail.

Rifkin diceva: “Le comunità esistono attraverso la condivisione di significati comuni e di forme comuni di comunicazione”, due parole che hanno la medesima radice linguistica e che racchiudono lo scopo dell’evento: il bisogno antropologico umano di storie e racconti, per raccontare se stessi e la propria comunità d’appartenenza.

Il meraviglioso della narrazione, in questo caso, abita dentro la seduzione di un calice di vino.

Tutte le aziende partecipanti: Aìtala, Al-Cantara, Alice Bonaccorsi, Ayunta, Impr. Agricola Camarda Graziella, Az. Agricola Di Mauro, Az. Agricola Feudo Cavaliere, Az. Agr. Michele Failla, Az. Agricola Francesco Modica, Az. Agricola Siciliano, Az. Agr. Emilio Sciacca, Az. Agr. Sofia, Az. Agr. Spuches, Barone di Villagrande, Cantina Calcagno, Cantine di Nessuno, Cantina del Malandrino, Cantina Malopasso, Cantina Russo, Cantine Scudero, Conte Uvaggio, Etna Urban Winery, Etnella, Eudes, Eredi Di Maio, Federico Curtaz, Feudo Arcuria, Feudo Cavaliere, Feudo Vagliasindi, Filippo Grasso, Fischietti, Irene Badalà, La Contea, Le Due Tenute, Mecori, Mongibello 33, Nuzzella, Oro d’Etna, Serafica Terra di Olio e di Vino, Sive Natura, SRC Vini, Pennisi, Peter Wiegner, Produttori Etna Nord, Stanza Terrena di Giuseppe Grasso, Theresa Eccher, Terra Costantino, Terre di Montalto, Tenuta Boccarossa, Tenuta Mannino Plachi, Tenuta Montegorna, Tenuta Stagliata, Tenuta Papale, Travaglianti, Vigneti Vecchio, Vini Calì, Vini Cannavò, Vini Licciardello, Zumbo.