Pacelli un nome per la sostenibilità

di Gea Calì

Giovane azienda familiare, quasi tutta al femminile,

Tenute Pacelli ha investito, e continua a farlo con dedizione e passione, in un progetto che cresce ogni anno sempre di più: diventare in un territorio poco noto a livello vitivinicolo, quale quello della Calabria, un esempio di azienda sostenibile al 100%, facendosi portavoce della ricchezza e della straordinarietà di una regione che sta vivendo un vero Rinascimento vitivinicolo. Nella zona dell’alto cosentino, la valle dell’Esaro, ai piedi del Massiccio del Pollino, Tenute Pacelli già rappresenta un esempio di impresa agricola all’avanguardia. Non tanto per la modernità architettonica o dei macchinari o di chissà cos’altro, bensì per quella di vedute.

Laura e Carla Pacelli
Era il 2009 quando la famiglia Pacelli si chiedeva come fare agricoltura nel rispetto dell’ambiente. La risposta? Basare le proprie attività sul concetto di sviluppo sostenibile, che riguardasse in modo interconnesso l’ambito ambientale (biodiversità), economico e sociale. In pochi anni la cantina è riuscita a diventare un esempio di come la sostenibilità si potesse trasformare in una scelta non solo intelligente per l’ambiente e le società future, ma anche sostenibile per il proprio business.
L’avvocato Francesco Pacelli, sostenuto dalla moglie Clara e dalle figlie Carla e Laura, ha scelto di studiare come fare sostenibilità sociale ed economica e come applicarla in ambito vitivinicolo. «Per noi la biodiversità ha un significato ampio che riunisce l’insieme di conoscenze, attenzioni e interventi che partono dal terreno e giungono al paesaggio, per fare degli equilibri dell’ecosistema del vigneto un vero e proprio punto di forza», ha spiegato Francesco. «Dieci anni fa abbiamo deciso di intraprendere un percorso più consapevole, ecologico e attento. Spinti sia dall’evoluzione della legislazione europea sia dai trend di mercato, che già allora puntavano verso comportamenti e consumi più responsabili», ha aggiunto la moglie Clara.

La proprietà
La famiglia ha così deciso di specializzarsi verso una maggiore naturalità di prodotti e processi nella difesa “naturale” del territorio. La sostenibilità in vigna secondo Tenute Pacelli va però oltre il mantenimento della qualità del terreno o dell’uso di un disinfestante biologico, environmental friendly. «Per lasciare l’ambiente il più integro possibile e quindi più vivibile per l’uomo, ci siamo prefissati alcune linee guida: attuare l’inerbimento dei vigneti per attrarre il maggior numero di insetti a beneficio dell’equilibrio vegetativo; non usare alcun diserbo chimico; movimentare il terreno vicino alle viti almeno due volte all’anno per arieggiare il suolo», hanno raccontato le figlie Carla e Laura. Tutti i vini e l’olio extra vergine di oliva sono dal 2016 certificati biologici. Non solo. Anche la stessa struttura, dalle case coloniali rinnovate all’antico casino di caccia del Settecento, è auto sufficiente quasi al 100% grazie all’energia rinnovabile: dai pannelli solari alla caldaia a biomassa che garantiscono un grande apporto alla vivibilità sostenibile della casa di famiglia così come degli appartamenti destinati all’accoglienza enoturistica.

Laura Pacelli

Un piccolo gioiello in continua espansione che guarda sempre più alla conservazione e all’aumento della biodiversità nei vigneti, alla bioarchitettura, all’energia rinnovabile. Una scelta che si traduce sì in un vantaggio per l’azienda dal punto di vista agronomico, economico e d’immagine; ma che si prefigge, come obiettivo ultimo, quello di diventare patrimonio per il territorio e per la società, una scelta così sintetizzata da Laura: «La natura ci ha donato, e ci sta donando. Adesso tocca a noi a salvarla».

www.tenutepacelli.it