di Fabrizio Bertucci
Fabrizio Bertucci, amico di Guida BIO, chef Euro-Toques Italia, Sommelier dell’olio FIS e titolare del sito internet www.evoexperience.net, ci da delle importanti nozioni sull’oro verde.
Spesso, troppo spesso, durante le serate di chef a domicilio o nei ristoranti capita di riscontrare una quasi totale assenza di informazione negli ospiti in argomento Olio Extravergine di oliva.
Se è vero che i Sommelier del vino hanno iniziato almeno vent’anni prima di quelli dell’olio, riscontro che sono altre le porte da scardinare per iniziare a divulgare qualità.
La prima è “l’olio lo facciamo noi” oppure “me lo dà un mio cugino”
L’altra è la convinzione che sia soltanto un condimento, un grasso, un qualcosa di mero complemento.
Poi ancora “eh ma il prezzo”
Proviamo a pensare elusivamente al primo step: trasformare i consumatori ignari in consumatori informati, quindi consapevoli. E come farlo? Semplicemente raccontando e facendo assaggiare. Nè slides, nè didattica noiosa, nè trattati di chimica.
In collaborazione con i produttori, in occasione dei miei eventi, faccio sempre fare una breve degustazione informale e divertente, fornendo un ventaglio sensoriale agli ospiti, che alcuni (lo noto dalle espressioni e dai commenti) non hanno mai neanche immaginato. Alla fine gli propongo a sorpresa e camuffato un olio “commerciale”, magari lo stesso che in quel momento hanno in dispensa. Lì riesco a dimostrare che è un viaggio senza ritorno: quando assaggi extravergini veri, non puoi più usare gli altri. Meglio onorare quell’insalata esclusivamente con aceto e sale.
Mentre avviene questo, magari gli racconto che in Italia abbiamo circa 720 varietà di olive, che con almeno 300 di queste facciamo l’olio, che ogni regione esprime i propri profumi e sapori, lì capiscono che non ha senso pescare dagli scaffali targhette che citano Olive della Comunità Europea.
Poi, chiariti i motivi per i quali un litro di extravergine non può costare 3 euro e 50 in offerta, tralasciando la parte agronomica, racconto l’importanza della filiera in termini di modi e tempi, raccolta, trasporto, tecniche di molitura, stoccaggio e conservazione in casa.
Vi garantisco che alla fine di queste simpatiche evoexperience, che si chiudono inevitabilmente citando l’aspetto nutraceutico dell’olio, i polifenoli, gli antiossidanti e quant’altro, anche il livello delle domande finali poste si eleva, e mentre ci si rende conto di quale parte dello scaffale “non devono neanche più prendere in considerazione..”, si inizia a discutere di visite al frantoio, abbinamenti, carta degli oli, e definizioni di fruttato leggero, medio ed intenso.
Insomma, c’è molto da fare, ma abbiamo iniziato.