Nando Papa, una vita da Sommelier

di Antonio Stanzione

Ho conosciuto Nando Papa nel corso di una importante manifestazione enogastronomica, di rilievo internazionale, che si svolge in Sicilia. Sebbene fossimo entrambi a quella kermesse per lavoro, tra di noi, grazie anche ad un amico comune, è nata subito una simpatia che poi è sfociata in amicizia. Sono veramente onorato di intervistare Nando, senza dubbio uno dei migliori Sommelier italiani in attività. Una carriera invidiabile, che gli è valso l’appellativo di Sommelier dei vips, perchè Nando ha avuto il piacere e l’onore di servire tanti personaggi famosi. All’età di appena diciassette anni, lavorava in un importante ristorante napoletano dove ha avuto il piacere di servire uno dei calciatori migliori di tutti i tempi, il mai compianto abbastanza Diego Armando Maradona, con il quale Nando ha instaurato un rapporto speciale, così come con altre persone del mondo dello spettacolo. Impegno, passione e perseveranza, unite alla cura dei dettagli, aspetto che lo contraddistingue, lo hanno portato a lavorare in posti di altissimo livello, non solo in Italia, ma anche all’estero.Il grande amore per le bollicine ha condotto Nando Papa ad essere insignito dell’ambito riconoscimento di Chevalier de l’Ordre de Coteau de Champagne, nella Cattedrale di Reims, onorificenza che per gli addetti ai lavori non ha bisogno di precisazioni: è certamente uno dei massimi riconoscimenti per un appassionato di Champagne in particolare e per un Sommelier in generale.

Da diversi anni, ormai, Nando Papa è l’Head Sommelier del Verdura resort di Sciacca, del gruppo luxury Rocco Forte, ma conosciamo meglio Nando Papa.

Come e da dove arriva la tua passione smodata per la cultura e l’arte del vino?  

Nel 1989 ebbi la  grande fortuna di essere assegnato per uno stage in uno degli alberghi più belli al mondo, il Villa d’Este di Cernobbio, lì vedevo questa figura elegantissima volteggiare tra i tavoli, era l’unico che attirava tantissima attenzione degli ospiti. Lo “perseguitai” per mesi, finché non accettò di avermi al suo fianco. Inizialmente mi mise a dura prova, relegandomi a ruoli di ordinaria amministrazione, successivamente cominciò a credere in me. Da allora non ho più smesso di amare questa professione.    

Campano di origine, la Sicilia per scelta o per opportunità?

La Sicilia per amore! Dopo tanti anni passati in costiera amalfitana e all’estero, incontro quella che oggi è la mia migliore metà. Un affascinante docente universitaria, ricercatrice astrofisica con cattedra a Catania. In breve tempo mi adopero affinché si concretizzi un posto di lavoro in Sicilia, lo Chef/Maestro Fulvio Pierangelini mi ingaggia per un ruolo da Head Sommelier al Verdura Resort della Rocco Forte Hotels. 

Ci racconti un aneddoto simpatico legato alla tua carriera?

Di aneddoti ne avrei davvero tantissimi, non si possono citare per rispetto della privacy, vista l’importanza dei personaggi coinvolti… Posso dirti che nell’agosto 2019, in un importantissimo evento internazionale, era presente lo chef Massimo Bottura, il quale mi cerca per invitarmi a far parte di una partita di beach-volley. Una volta al campo, mi ritrovo a giocare al fianco di Leonardo di Caprio e Bradley Cooper!! Sembrava la scena di un film.

Cosa pensi dei prodotti Biologici?

Conosco gente che crede in questa filosofia da anni e meritano tutto il mio rispetto, in quanto lo sforzo per portare a termine una produzione del genere è davvero notevole e spesso non porta i riscontri sperati. Mi piacciono ma non devono perdere l’identità e il richiamo alla terra di appartenenza. Niente esasperazioni. Si rischia l’effetto contrario. 

Il tuo abbinamento perfetto?

Ostriche della Bretagna con Riesling alsaziano.

Il tuo vino del cuore?

Sono profondamente emozionato dai Barolo. Farò un nome per il grande affetto che ci legava: Beppe Rinaldi.

Qualè il tuo sogno nel cassetto?

Una Champagneria in riva al mare ai Caraibi, 10 tavoli e musica Jazz. Sommelier e personale di sala rigorosamente scalzi!