Giovannini, quando il vino diventa Arte

di Andrea Mazza

Può il vino diventare arte?

Scopriamolo insieme!

Sulle colline romagnole e più esattamente ad Imola, in un posto baciato da Dio per la sua bellezza, incastonato tra mare e terra, sorge Cantina Giovannini, una piccola realtà che produce circa settantamila bottiglie.

Jacopo Giovannini, il proprietario, è il classico romagnolo, una persona di una simpatia contagiosa, dotata di gentilezza e disponibilità fuori dal comune.I suoi prodotti hanno un comune, unico denominatore; sono identitari, territoriali e di grande vitalità.

Possiedono tutti una bella pulizia olfattiva e tanta freschezza, unite a una estrema bevibilità, senza mai abbandonare complessità e tipicità.

Partiamo dall’Oppala, trebbiano romagnolo in purezza, rifermentato in bottiglia, un vino molto gradevole, con una bollicina di tale finezza che quasi accarezza il palato e una scia sapida finale che, a tratti, diventa salinità, richiamando sempre al sorso successivo!

Gioja, invece, è un Albana, sono rimasto quasi pietrificato quando, Jacopo mi ha detto che ha un tenore alcolico di 15 gradi. Ciò rende l’idea del grande equilibrio gustativo di questo vino, nel quale si percepisce la potenza del vitigno, sapientemente bilanciata da un’acidità e una spiccata mineralità che donano al liquido grande freschezza. Capolavoro!!

 

Siamo in Romagna e quindi si prosegue con il re dei bianchi, GGG è un’Albana in purezza, macerata cinque giorni sulle bucce e affinata quindici mesi in cemento, per poi proseguire in bottiglia per otto mesi!

Questa nuova creazione di Jacopo è dedicata al figlio, ma è anche una bottiglia che vuole onorare questo splendido vitigno autoctono romagnolo che è un vero e proprio Grande Gigante Gentile!

Guardando l’etichetta, stupenda per intensità, eleganza ed espressività, viene spontaneo chiedersi se siamo di fronte a un quadro o a un vino.

La risposta è che uno contiene l’altro.

All’olfatto, emana profumi di albicocca, pesca, mango, frutta candita, ma anche sentori floreali, erbe aromatiche e un finale iodato che fa respirare il mare! Il sorso è morbido, con una gradevole dolcezza, spazzata via, dopo qualche istante dall’eleganza e dalla potenza del vitigno.

Acidità, una frizzante sapidità e una lievissima dote tannica entrano, infatti, in scena ma senza mai essere protagonisti e donando al sorso buona persistenza e grande corrispondenza gusto-olfattiva.

Vino dotato di un ottimo potenziale evolutivo che mi ha lasciato la curiosità di riassaggiarlo tra qualche anno per cogliere sfumature diverse e dettagli nuovi che sicuramente ci saranno.

Che dire! Come in un’opera d’arte, si è di fronte a qualcosa senza tempo, dove niente è lì “per caso” ma tutto ha il suo “perchè”.

Cantina Giovannini