Filippo Donnarumma si racconta

di Antonio Stanzione

Filippo Donnarumma è il Restaurant Manager di Mademoiselle Charlotte Bistrot di Cava de’ Tirreni e collaboratore di ViDa Soluzioni. Nato a Castellammare di Stabia, nel 1997, muove i primi passi nell’ambiente food e wine nel 2014. Dopo varie esperienze nei locali dell’interland salernitano, nel 2016 arriva la svolta della sua carriera professionale, grazie alla collaborazione con lo chef Giovanni Sorrentino del ristorante “Gerani” di Sant’Antonio Abate in provincia di Napoli. Successivamente, Filippo Donnarumma, si trasferisce al Ristorante “La Ciacolada” di Luigi Buondonno, in Friuli, dove nasce la sua passione per il vino. Nell’Ottobre del 2018, grazie al CEO aziendale Vincenzo Carotenuto, arriva a Cava de’ Tirreni, al locale transalpino Mademoiselle Charlotte Bistrot. Dopo essersi diplomato Sommelier ha effettuato un corso di Approccio al Food and Beverage Management con Massimo Pisciotta.

Da dove nasce la passione per il tuo lavoro?

Nasce dall’amore e dalla grande curiosità per l’enogastronomia. Mio padre è un macellaio e mio nonno agricoltore e allevatore di animali, ho avuto la fortuna sin da piccolo di avere un rapporto viscerale con i prodotti della terra.

Qual è la persona che ti ha dato di più professionalmente parlando?
Professionalmente parlando ogni esperienza mi ha fatto conoscere persone che mi hanno dato tanto e arricchito sia dal punto di vista umano che professionale, ma al primo posto non posso non mettere Vincenzo Carotenuto, lui è stato il mio mentore e maestro e gli sarò per sempre grato e riconoscente. Poi c’è Massimo Pisciotta che mi ha permesso varie volte di essere ospite al suo corso di Approccio all’FBM e con il quale c’è un rapporto di grande stima e rispetto.
Qual è il tuo miglior pregio?
Sono una persona leale, responsabile, ambiziosa, premurosa e molto precisa.
E il tuo più grande difetto?
Essere troppo buono ed estremamente sensibile.
Cosa pensi dell’agricoltura biologica?
È un tema del quale potremmo parlare per ore e che a volte mi rattrista, perchè ancora oggi credo che ci sia poca attenzione a questo tema fondamentale. In Italia, secondo me, sono ancora in troppi a vedere e pensare al biologico come una moda, invece ci sarebbe bisogno di prendere l’argomento più seriamente e di sensibilizzare le nuove generazioni sin dalle scuole elementari.
Ci racconti un aneddoto simpatico legato al tuo lavoro?
Ce ne sono tantissimi ma quello che rievoca dentro di me grande armonia e sorriso lo ricordo con un mega gavettone fatto ad un collaboratore al fine servizio del 15 agosto di svariati anni fa.
Diverse persone mi hanno parlato di te come di un astro emergente della sala, ma tu dove ti vedi tra 10 anni?
Bella domanda, sicuramente spero di affermarmi nel campo nazionale come professionista esemplare e riconosciuto nel settore. Spero di diventare un F&B Manager di successo e nello stesso tempo riuscire a formare e trasmettere la mia passione alle nuove leve che si avvicineranno a questo lavoro, per me unico.
Ci racconti il tuo sogno nel cassetto?
Il mio sogno più grande è di vivere una vita serena e di costruire famiglia, un tema per me molto delicato, soprattutto perchè mi è mancato tanto affetto nella mia infanzia. Professionalmente, posso dire che sono molto affascinato dal mondo luxury e stellato, ma non nego che mi piacerebbe poter gestire un’attività come la una Braceria nel mio territorio, al quale sono molto legato, far vivere un’esperienza sensoriale unica e far avvertire la grande identità del mio vissuto insieme alla valorizzazione delle mie radici.

Mademoiselle Charlotte Bistrot di Cava de’ Tirreni