Villa Papiano parla di viticoltura appenninica: l’altitudine, i terreni poveri ed il bosco sono i caratteri severi e ideali che ci descrivono.
La storia di Villa Papiano è una storia di confine, in bilico tra la Romagna e la Toscana. I vigneti si estendono sul versante sud del monte Chioda tra 530 e 450 m slm ed osservano dall’alto il torrente Ibola, che dà il nome alla valle meno antropizzata di Modigliana. Le vigne crescono su terreni di marnosa arenacea e rispettano la storica architettura appenninica: le piante sono allevate ad alberello e al Sangiovese si accostano Albana, Trebbiano, oltre che uve tintorie e balsamiche.
Nel 2001 la nostra famiglia Bordini acquista Villa Papiano, alla ricerca di un luogo boschivo in cui immaginare una viticoltura di fragranze ed eleganza, “al riparo” dal riscaldamento globale e custode di biodiversità.
L’agricoltura è biologica e sostenibile: assecondiamo i tempi della natura; nutriamo le piante con la luce, l’affetto, il compost e i sovesci aziendali.