Petrolo, una tenuta sinonimo di famiglia

di Antonio Stanzione

Giunti ormai alla quarta generazione, la famiglia Bazzocchi-Sanjust guida Petrolo come se fosse una piccola creatura, che dona soddisfazioni più importanti.

In Toscana e più esattamente nel Val d’Arno di Sopra, tra l’areale del Chianti Classico e quello del Chianti Colli Aretini, affonda le proprie radici Petrolo. I 270 ettari di proprietà dei quali trenta circa a vigneto sono condotti secondo i più rigidi dettami dell’agricoltura biologica.

Boggina

In quest’area il terreno è caratterizzato da galestro, arenaria e alberese, sui quali insistono impianti di uve autoctone e internazionali che donano uve capaci, con l’attenta e sempre puntuale interpretazione di Carlo Ferrini, di dar vita a vini con uno standard sempre molto elevato in termini di qualità, capaci di stupire e colpire professionisti e winelovers, per complessità, finezza ed eleganza. Circa 85 mila bottiglie prodotte, tutte figlie di un territorio e un concetto sempre vivo che guarda alla qualità senza perdere mai di vista la sostenibilità. Insomma, una creatura che trova equilibrio e perfetta integrazione con l’ambiente quella della famiglia Bazzocchi-Sanjust, grazie anche e soprattutto alla passione dei suoi collaboratori.

Le degustazioni

GaGalatronalatrona 2018

E’ ilvino simbolo di Petrolo, un Merolt in purezza che proviene da un singolo vigneto nato negli anni novanta. Le uve affondano le proprie radici su un terreno ricco di argilla con galestro, alberese e arenaria, tra i 200 e i 250 metri sul livello del mare, che consentono, grazie anche al microclima e all’esposizione di questo vigneto, di ottenere delle uve perfette da trasformare in un gran vino.

Alla vista si presenta vestito di un affascinante color rosso rubino. L’intenso, complesso ed elegante bouquet olfattivo si articola tra sensazioni fruttate di ciliegia, mora e piccoli frutti di bosco, avvolti da un abbraccio floreale di violetta, quindi sottobosco, erbe aromatiche, tabacco ed eucalipto emergono da sbuffi minerali. L’assaggio è elegante, coerente e di nobile trama tannica con intensa sapidità e sentori speziati in perfetto equilibrio.

 

Bòggina A 2019

Un cru di Sangiovese in purezza, proveniente dallo storico impianto di famiglia creato nel 1947 da Gastone Bazzocchi. Circa 5000 ceppi per ettaro ad un’altitudine che va dai 300 ai 350 metri sul livello del mare, sono la base di partenza di un vino dal carattere unico che nasce da vinificazione e affinamento in anfora.

Rosso rubino luminoso. L’impianto olfattivo si manifesta con intense note di piccoli frutti di bosco, ciliegia e terra bagnata si fondono a toni di spezie e agrumi, che emergono da sbuffi minerali. L’assaggio è pieno, equilibrato e dal tannino vellutato, che lascia spazio ad un finale sapido, persistente e minerale.

Bòggina B 2019

Questo vino nasce da sole uve di Trebbiano Toscano, coltivate tra i 200 e i 250 metri sul livello del mare sulle colline del Valdarno di Sopra. Dopo la vinificazione, matura sui propri lieviti per oltre 15 mesi in tonneaux francesi, prima di essere imbottigliato senza alcun travaso, chiarifica né filtrazione preventiva.

Vino dal colore arancio chiaro. Bouquet olfattivo di fiori bianchi e gialli accompagnati da cenni di erbe aromatiche, agrumi note di frutta matura e spezie. L’assaggio è fresco, coerente, morbido, sapido e persistente.