Le Famiglie Storiche registrano un + 56% sulle vendite del 2020

di Cristiana Antonelli

Le Famiglie Storiche registrano un + 56% sulle vendite del 2020

Le Famiglie Storiche nel 2021, fanno segnare un 56% in più sulle vendite rispetto all’anno precedente e un 17% rispetto al 2019.

Le “Famiglie Storiche” è una Associazione formatasi dal sodalizio di 10 importanti aziende della Valpolicella, famosa zona di produzione vitivinicola del veronese.

Oggi conta 13 affiliati, ovvero prestigiosi nomi del mondo vitivinicolo e produttori di vini apprezzati in tutto il mondo con l’Amarone in prima linea.

Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Torre D’Orti, Venturini e Zenato ecco le 13 Famiglie unite in un unico comune denominatore, la produzione dell’Amarone.

Come si sa, l’unione fa sempre la forza, ed insieme queste “Famiglie” mettono il loro impegno sempre maggiore verso la qualità, la storicità ed artigianalità. Insieme portano alla conoscenza non solo dei loro vini ma pongono l’evidenza su una grande zona strategica vitivinicola italiana, la Valpolicella.

In una fredda giornata di novembre, le “Famiglie storiche” hanno dato il via ad una ripresa e ripartenza del settore riunendosi a Villa Laetitia a Roma, in una serie di dibattiti con enotecari, ristoratori e sommeliers.

La pandemia ovviamente ha causato una battuta d’arresto a questi eventi che hanno potuto riprendere in presenza solo a partire dal mese di settembre a Milano. Prima ancora si erano riunite a Verona.

Nella Capitale è stato importante riunirsi in questo evento conviviale per poter tracciare il bilancio di un anno difficile per il mondo del vino (e non) e rilanciare gli eventi di questo genere in presenza.

Le etichette dei 13 Associati alle “Famiglie storiche” sono state degustate in abbinamento al menu creato per l’occasione dalle Chef dell’Enoteca La Torre, Domenico Stile, con il coordinamento di Rudy Travagli, maitre e sommelier.

Durante la cena si è ampiamente discusso sulla ripartenza dopo la pandemia; sicuramente durante le restrizioni imposte dal lockdown, grazie all’e-commerce, i vini di qualità certificata sono stati richiesti anche dalle generazioni più giovani.

Tra questi spicca l’Amarone con una vendita nel 2020 di circa 2.3 milioni di bottiglie tra Italia e mercati esteri; il 2021 ha rappresentato una svolta con un 56% in più rispetto all’anno precedente e un 17% rispetto al 2019; anche sull’export i valori sono sicuramente positivi.

Un andamento dunque decisamente confortante rispetto ai problemi restrittivi creati dalla pandemia e una chiusura d’anno con un sapore insperato e finalmente positivo.